giovedì 30 ottobre 2008

Posso sognare più forte di cosi...


Ernesto entrò dalla porta di casa. In realtà era arrivato all'uscio circa mezz'ora prima, il problema fu far entrare la chiave nella toppa. Non gli era ben chiaro se fosse la chiave a dover girare,o il resto del mondo a doversi fermare.Poco male,ormai non era più un suo problema..ormai, era dentro...Sul tavolo di quello che sembrava essere stato un soggiorno (forse un bel po' di tempo addietro) c'erano avanzi di toast,mezzo hamburg su un piatto e schizzi di katchup su quel che rimaneva. Barcollo' per qualche istante, per non cadere si appoggiò su quel che rimaneva di una vecchia sedia da campeggio, una di quelle con le asticelle color marrone sbiadito alla quale restitui' il favore perchè non andasse in mille pezzi.Cosi era finito il cervello del suo amico,però.Non me ne frega un cazzo della fine che ha fatto...lo sapeva che non avrebbe dovuto mettere in moto la macchina,quando quel tipo in blu gli aveva detto di scendere...Io non c'entro niente,pensò.Pensò che tutti dicono così,ma tra tutti quanti l'unico a dire la verità era lui. Quando il tipo in blu,o un suo fottutto collega sarebbe venuti a bussare alla sua porta, lui gli avrebbe detto cosi,punto.E se non gli avessero creduto,la sua revolver avrebbe fatto il resto. Già, il revolver.Era ancora dentro le mutande.Forse era il caso di toglierlo da li e puntarlo su quella testa di cazzo che serviva solo per spartir i recch'..Cosi gli aveva detto Giulio,prima di finire scomposto come uno dei tanti giochini della settimana enigmistica,in cui si devono unire i puntini dall'1 al 36.Ci provò in realta,ma non volle guardarsi allo specchio. Con il culo che si ritrovava,sarebbe diventato uno dei specchi magici che si vedono nei film,quelli che ti fanno guardare fin giù nell'anima. E lui li dentro non aveva alcuna intenzione di guardare...Ma il dito sembrò non reagire (si,come quando si addormentava da piccolo,con un braccio sotto la pancia) o forse era lui a non avere il coraggio neppure per un gesto nobile come quello. Pensò al bombarolo di De Andrè,lui si che era figo. Amava De Andrè. Se solo mi dasse un po' del suo tritolo...
Decise di poggiarsi sul suo letto.Peggio di cosi',tanto,non poteva stare... Quanto avrebbe voluto dire " e io che ne so'..." per sistemare tutto...Ma cosi non funziona mai porca puttana,mai funziona.. La bottiglia di grappa era ancora li dove l'aveva lasciata qualche ora prima...per lei, pensò, niente era cambiato.Si,sarebbe voluto essere anche una bottiglia di grappa.La ferita sul braccio,bruciava ancora. Era violacea,forse era infetta...Il disinfettante era nel terzo cassetto del bagno,ma arrivarci,proprio ora che qualcuno aveva deciso di rallentare il mondo era un impresa da veri eroi.Gli anfibi segnarono di nero (catrame ?) e merda, quel poco di bianco che era rimasto ai piedi del letto. Che pensieri del cazzo,adesso. Non si dorme con le scarpe ai piedi,si lo diceva sempre mia madre.Adesso,un brivido dalla schiena fino al culo,si è un bel pensiero.Adesso,lui in una culla,anzi no, un'incubatrice.. Era nato di 7 mesi,e aveva poche speranze di arrivare alle 24 ore successive.E invece,evidentemente non era andata cosi. Nasciamo tutti uguali,non esistono infami a quell'età,pensò. Tutti abbiamo qualcuno felice dall'altra parte del vetro,per un'evento del genere.Si,vaffanculo anche per me c'era qualcuno,va bene? Questa frase sembrò rimbombare per tutta la stanza...ma forse era solo una maniera per sognare più forte...

continua...

sabato 4 ottobre 2008

Amanti


Abbiamo bisogno di troppe cose per andare avanti,troppa paura di lasciare indietro milioni,miliardi di briciole.Aiutami tu a capire quanto è importante apprezzare quel che ho. Fammi impazzire con un tuo sorriso,rendimi il solo uomo felice a questo mondo.Spegni il mio cuore con un soffio,ma ti avverto, dovrai soffiare con tutto il fiato che hai nei polmoni.E quando ricomincerà a battere,lascialo impazzire per te che sei riuscita a ridargli vita.Fammi sentire quanto freddo fa li fuori e poi stringimi tra l'abbraccio del tuo pensiero e il profumo della tua anima.Inebria i miei sensi con tutti i colori che conosci, per rendermi partecipe di quell'infinito che porti dentro di te.Ridi forte per me,cosi forte da costringermi ad imitarti.Continua,non fermarti.Mordi le labbra e la mia passione.Vestita con quei colori assurdi abbinati divinamente,sei bella che fai male.Incrocia il mio sguardo e fallo tuo, ma ti avviso,non dovrai più lasciarlo andare,si perderebbe nel niente.Aspetta a battere le ciglia,lasciami vivere quest'attimo solo un'altro istante,solo uno.Sei stata forte,adesso vieni qui a tremare tra le mie braccia.Tu l'hai mai conosciuto, il niente ?

venerdì 3 ottobre 2008

Capoooooooooo la pistoooolaaaaaaaa


Esiste una dote,molto rara, che si chiama sintesi.Far capire il proprio pensiero con pochissime parole.C'è un frase di Groucho Marx che ho ritrovato stampata su una mia vecchia maglietta,che fa egregiamente tutto ciò.A suo tempo mi fece piangere,visto il momento in cui mi venne regalata.Questa volta mi sono torte le budella.Giù il cappello...

"All'infuori del cane il libro è il migliore amico dell'uomo. Dentro il cane è troppo scuro per leggere.
"

[Groucho Marx, Oct. 2, 1890 - Aug. 19, 1977]

Peccato che i cani mangiano i padroni e spargono i loro bisogni dappertutto,altrimenti avrei unito le due cose volentieri...