giovedì 17 maggio 2012

indaco dagli occhi del cielo

Sapessi quanto ancora avrei da mostrarti, quanto cielo sereno porto dentro di me.
Queste le tue ultime parole, uscite dagli occhi partorite dall'anima.
Ma a chi le hai confessate ? Chi ha raccolto questa tua ultima conquista ?
Io non esisto.. O meglio: 'esisto solo dentro di te'.
Oh, se vorrei, amore mio, rivolgerti il più intimo degli sguardi. 
Oh, se solo potessi percepire, nei tuoi attimi di solitudine, queste mie mani accarezzare il tuo dolore. E un istante dopo, mentre riposi, il mio respiro raccontare le gesta di un amante imprigionata nella tela del suo artista preferito, che gli dona ogni giorno, il colore della vita.
Oh, se potessi udire, per un solo istante, il richiamo del desiderio che ho di te.. prendermi tra le tue braccia, rendermi l'unico elisir d'amore eterno che mi renda tua.. Si, tua per sempre. E da qui, discendere nei sentieri eterei e senza tempo degli amori di un tempo che non c'è più, resi eterni da promesse mantenute a rischio della propria vita.Dove alberga solo luce, che riflette in sol attimo, tutte le sfumature che dipingi con fare deciso e inoppugnabile. E ancora, risalire senza sforzi le rapide di un cuore, malato di te. Un cuore che tu stesso hai reso fragile e privo, ormai, del suo ordine discreto.
Ma a tutto questo.. Oh, mio meraviglioso amore.. a tutto questo non potremo mai assistere. E allora che ti giunga vivo questo mio messaggio, appena sbocciato dal mio animo in fiamme.Che sia apodittico e patente il mio ardere, come limpida e lucente la mia stima per te. Non rinchiudermi mai - oh di questo te ne prego - nella prigione di un pensiero che non sia il tuo più bel ricordo di me. Pensami per sempre così: schiava ed eterna inseguitrice di un amore così spaventosamente incantevole e superbo da risultare incomprensibile.
Lasciami entrare, nelle notti più buie, in quello che è di me, il tuo più dolce ricordo. Intonerò le note più soavi che ogni essere vivente abbia mai udito per incontrarti lì: "…sull'indaco del mattino quando la luce ha un piede in terra e l' altro in mare…"

due di due

Un anelito di vento rassicurante, che proviene da chissà dove. L'indubbia, inconsapevole, terrorizzante certezza, dell'unica scelta a disposizione. Al capo opposto, una tristezza che si consegna priva di forza, al suo pregevole destino. Tutto intorno tace, e trattiene.. il solo desiderio di lasciarsi esplodere. Chiudere gli occhi per viaggiarci insieme, con l'unico desiderio, di non tornare più.

uno di due

Che bella frase, usciì dalle tue labbra quel giorno: lasciati abbracciare, lasciati stringere forte ancora una volta sperando che un pò del tuo odore, diventi il mio. Non ti vedrò per così tanto tempo. 
Eppure ero stato io a farti del male.E te ne ho fatto ancora in quell'occasione girando le spalle.. lasciandoti lì.. a sperare in uno sguardo, magari un sorriso. Chissà dopo quanto tempo sei andata via; chissà, se ad un tratto, ti sei seduta a pensare.. non a piangere,no.
Da quel giorno, ti ho regalato infiniti sorrisi. Quasi tutti veri.
Per me il tempo si è fermato lì e non ho alcuna voglia di sapere come stai o se sei cambiata.
D'altronde mi troveresti a tagliare frutta, chinato su un lavabo, con la TV in modalità <>.
Una fragola sanguina nell'acqua che gorgheggia scivolando via, ma non la salverò.